Forse il titolo potrebbe risultare un pò presuntuoso, in quanto mi definisco "narrratrice", ma se ho continuato a disegnare per tutti questi anni è stato perchè da sempre ho legato i miei personaggi a delle storie e li ho disegnati pensando ai loro caratteri, al loro modo di vedere e percepire il mondo.
Ultimamente sono parecchio pensierosa riguardo al mio essere narratrice.
A me piace raccontare, però comincio a sentirmi in colpa, perchè non sono più in grado di farlo come vorrei, perchè non riesco più a trovare il tempo sufficiente per dedicarmici.
Quando faccio altre cose tendo a non pensarci. Disegno, faccio grafica, web design, cose che comunque mi piace fare... cosi momentaneamente l'idea di me narratrice si allontana senza che me ne accorga.
Quando poi, però, comincio a leggere cose che mi piacciono davvero (che siano libri o fumetti) mi ritorna in mente la me stessa narratrice, la me stessa che non riesce a stare senza raccontare e mi viene da pensare "ma dove sono finita? perchè ho abbandonato tutto? perchè non dedico più molto tempo alle mie storie ed ai miei personaggi? cosa sto facendo? Non erano forse il mio mondo?"
Mi sembra insomma di essere giunta ad un bivio e non so che fare.
Devo lavorare lo so, devo puntare su altro per riuscire a vivere ed il tempo per scrivere le mie storie è sempre meno. Eppure continuo a pensare a loro, continuo a pensare ai miei personaggi come se esistessero davvero. Conosco le loro storie e so che da qualche parte le loro "vite" stanno continuando.
Nella mia testa loro stanno continuando a muoversi, continuano ad avanzare non senza sofferenza nelle loro vite, nelle loro ipotetica vite.. solo che non sono in grado di mettere queste loro vite su carta....
"Se solo stessi meglio fisicamente potrei fare tutto" dico spesso a me stessa, ma probabilmente è solo una scusa... una scusa che continuo a ripetermi per sentirmi meno in colpa, per autoconvincermi che sto facendo il possibile, ma che adesso ci sono cause esterne che mi impediscono di fare tutto.... ma è una menzogna? "forse potrei farcela ugualmente.. forse potrei riuscirci"... in cuor mio si agita questa vocina, che ogni tanto esce fuori in maniera più evidente e comincio a sentirmi male.
"Non voglio abbandonare tutto" e "non ce la faccio a fare tutto" sono i pensieri che costantemente si alternano nella mia testa.
Leggendo il libro di Murakami "L''arte di correre" i dubbi sono diventati sempre più insistenti. Murakami racconta di come abbia deciso di diventare scrittore a 33 anni ed abbia lasciato la precedente attività lavorativa (la gestione di un bar) per potersi dedicare completamente alla sua vocazione. Ha rischiato, ma è riuscito a fare quel che voleva.... ma se non rischi come puoi riuscire? In effetti dipende sempre dalle priorità che ognuno si pone nella propria vita. Io cosa voglio fare davvero? Fino a qualche anno fa avrei risposto senza indugio: "Voglio scrivere e raccontare le mie storie".
Ora? Ora non lo so.
Voglio scrivere e raccontare le mie storie, ma in Italia non si può vivere di questo. Al momento nemmeno all'estero la situazione è particolarmente rincuorante.
Per cui sono giunta alla conclusione che voglio cercare un lavoro nell'ambito dell'illustrazione, della grafica e del web design e che non voglio abbandonare allo stesso tempo la mia passione per la narrazione, la regia, il fumett. Insomma aspetto il momento giusto, il momento in cui potrò rilassarmi per potermici dedicare più tempo. Nel frattempo continuerò a dedicarmici quando posso.
Tutto questo per dire che voglio portare avanti la storia di Keiko per il prossimo numero di Taboo. La storia di questa ragazza che ha chiuso il suo cuore, che non parla più. La storia di questa ragazza la cui vita cambierà grazie ad una bambina. Ci tengo molto. E' una storia che ho in mente da anni oramai, da 5-6 anni.
Spero che le persone che hanno apprezzato "Carmina Burana" apprezzino anche questa storia, che non li deluda. Non so se riuscirò a mantenere un buon livello tecnico (dipende molto dalle mie braccia.. se fanno i capricci o meno), ma cercherò di sviluppare comunque la narrazione al meglio per rendere in maniera realistica i sentimenti dei miei personaggi. Spero di farcela davvero. Appena finirò l'ilas mi dedicherò allo storyboard e vi terrò informati sugli sviluppi.
Dopo questo Lungooo post vi lascio augurandovi una buona serata e sperando di non avervi depresso! : D
ah.. e allego anche un disegnuccio di Keiko e Saki colorato con i Copic senza prestare troppa attenzione (e si vede XD) **
Ernestgirl**
E' difficile scegliere tra il "devo fare" e il "voglio fare".
RispondiEliminaCome è difficile piantare tutto come ha fatto quello scrittore per dedicarsi a ciò che ama di più.
E' una scelta che ho fatto anche io consapevole che non è facile.
Io voglio diventare una mangaka e anche io mi sono imbattuta in quella frase "ma in Italia come fai"? però io ho pensato che nessun luogo o nessun momento o nessuna mi avrebbe fermata... se realmente fosse un sogno impossibile perchè lo abbiamo con anche il desiderio di volerlo realizzare.
Non esistono sogni che non si possono realizzare e ad ognuno se viene concesso un desiderio allora verranno via via concessi anche i modi per poterlo realizzare anche se con difficoltà! ;)
Ho visto i tuoi disegni e sei molto brava ;)
Continua a fare sempre quello che ami fare e scegli sempre di fare quello che ti da più gioia ;)
Ciaoooo ^^
Guarda, ti capisco un sacco. Io attualmente mi trovo a dover iniziare a decidere che farne del mio futuro... e per ora ho due strade che mi piacciono, non so quale sia la giusta, e non voglio abbandonare una per dedcarmi all'altra.
RispondiEliminaE' terribile, ma credo seguirò il corso degli eventi...chissà cosa mi farà propendere per qualcosa, e all'altra mi dedicherò con calma, quando potrò. E' un mettere da parte? Si e No, anzi, sono più propensa per il no...spero sia una ritirata strategica per dedicarmi a qualcosa che mi piace ma mi faccia campare e, una volta che riuscirò a dire di essere stabile economicamente (ah ciò, ci vogliono anche i sodini nella vita, soprattutto per le cose a cui mi voglio dedicare) proverò a vedere se l'altra strada sia veramente per me.
Non abbandonare le tue storie, Pucci. Non hai idea di quanto ti mancheranno. E forse, quando avrai ancora un bisogno incontrollabile di riprenderle in mano, non sarai più in grado di raccontarle come fai ora.
RispondiEliminaè_è
Non trascurarle, usale come rifugio inviolabile quando hai voglia di cambiare dimensione. Ma non abbandonarlo mai davvero.
Decisamente orgoglioso di te puccina...ce la farai alla grande :))
RispondiElimina